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Le aree di studio e siti della Rete Natura 2000 nella quali saranno svolti i monitoraggi delle specie e habitat protetti da parte dei volontari sono le Riserve della Maremma, la Foresta Demaniale Selva di Circe – Comprensorio di Fogliano, e la Riserva delle Murge orientali, le Riserve Naturali Statali Casentinesi, le Riserve Naturali Statali in Abruzzo e Molise.

 

 

 

 

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Le Riserve della Maremma

Si trovano nella Maremma toscana e comprendono 3 riserve Naturali Statali:

  1. Poggio Tre Cancelli
  2. Belagaio
  3. Duna della Feniglia

 

 

 

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 Riserva Naturale Statale Poggio Tre Cancelli

L’area protetta, tra le prime Riserve Naturali Integrali istituite in Italia, è situata nella parte nord occidentale della provincia di Grosseto, e si estende per 99 ettari (49 dei quali costituiscono la zona di protezione) nel territorio comunale di Follonica. La Riserva è interamente compresa nel perimetro del Parco Interprovinciale di Montoni, ed è quindi immersa in all’interno di una area boscata molto più estesa, non presentando soluzioni di continuità con quest’ultima. La principale finalità istitutiva della Riserva Integrale è la tutela della biodiversità attraverso la conservazione di habitat e il monitoraggio della dinamica evolutiva di popolamenti forestali indisturbati. L’accesso è consentito unicamente per finalità didattiche, di ricerca o per compiti amministrativi e di vigilanza. Il profilo altimetrico è basso collinare, in cui si alternano modesti rilievi a zone di impluvio caratterizzate da maggiore umidità ed accumulo di suolo. I soprassuoli attuali derivano da tagli del ceduo a turni relativamente brevi, volti alla produzione di legna da ardere e carbone.

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 Riserva Naturale Statale Belagaio

La Riserva Naturale Statale di Popolamento Animale di Belagaio, si trova interamente compresa all’interno della più vasta Riserva Naturale Provinciale “Farma”; è quasi interamente boscata e le superfici agrarie, pascoli e seminativi, si trovano intorno al castello mentre le aree boscate sono sul versante del torrente Farma. Il bosco occupa la maggior parte della superficie, con oltre 125 ettari, a fronte di circa 33 ettari tra superfici agrarie, aziendali e resedi.

 

 

 

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Riserva Naturale Statale Duna Feniglia

La Riserva Forestale di Protezione “Duna Feniglia”, , occupa una fascia di 474 ettari di territorio pianeggiante tra la laguna di Orbetello a Nord e il Mar Tirreno a Sud, congiungendo il promontorio dell’Argentario, in prossimità di Porto Ercole, con il colle di Ansedonia. Nel 1910 attraverso azioni di esproprio, la Feniglia pervenne al Demanio Forestale, e dall’anno successivo presero avvio i lavori di riforestazione della duna. Nell’arco di 50 anni sono stati rimboschiti circa 460 ettari, dei quali la maggior parte con pino domestico da pinoli. Nel 1971 La Duna Feniglia è stata dichiarata Riserva Forestale di Protezione, proprio per la importante funzione di ostacolo alla erosione esercitata dai venti di mare. La morfologia è tipica degli ambienti di costa sabbiosa, con cordone dunale ed ambiente retrodunale in cui talvolta si trovano aree sottoposte ad inondazione temporanea.

 

 

La Foresta Demaniale Selva di Circe – Comprensorio di Fogliano

Testimonianza dell'antica "Selva di Terracina", intricata foresta che, dopo la Bonifica integrale dell'Agro Pontino, ha lasciato il posto ai poderi agricoli risparmiando unicamente gli oltre 3 mila ettari della Foresta Demaniale. Oggi è la più estesa foresta planiziaria di origine naturale in Italia; vegeta su un'antica duna che alterna zone rilevate a depressioni che, perpetuando una toponomastica pre-bonifica riferita al regime idraulico paludoso, prendono il nome, rispettivamente, di piscine e lestre. Alcune di queste, per presenza di caratteristiche vicine a quelle della vecchia selva, costituiscono Riserve Naturali Integrali ad altro regime di protezione.
Giacitura, tipo di suolo, abbondanza e superficialità della falda, (pur se con trend negativo per quantità, profondità e qualità delle acque conseguente alla bonifica ed alla diffusione di pratiche agricole intensive nell'area circostante) determinano presenze forestali, come il cerro e la farnia, alberi comuni nella bassa fascia montana, che caratterizzano ulteriormente questa foresta.

A ridosso della duna si sviluppa l'ambiente umido del Comprensorio di Fogliano: circa 1100 ettari che costituiscono la più importante area Ramsar nel Lazio ed una delle principali in Italia. È caratterizzato da una successione di tre Laghi Costieri (Caprolace, Monaci e Fogliano) e da zone umide stagionalmente allagate che, insieme ai prati pascoli interclusi, formano un complesso territoriale dichiarato "Zona Umida di Interesse Internazionale" ai sensi della Convenzione di Ramsar. Nonostante le modifiche apportate durante i lavori della grande bonifica degli anni '30, le lagune salmastre e le aree stagionalmente inondate da acqua dolce offrono un ambiente particolarmente adatto per le varie esigenze di sosta, svernamento o nidificazione di numerosissime specie dell'avifauna migratoria. L'intera area rappresenta il maggior serbatoio di biodiversità del Parco Nazionale del Circeo.

 

Le Riserve delle Murge Orientali

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La Riserva Naturale Statale “Murge Orientali”, istituita nel 1972 si estende per circa 733 ettari di territorio demaniale, la maggior parte dei quali costituiti da boschi “fragno” (Quercus trojana), importante specie quercina autoctona. La Riserva si trova nel territorio del Comune di Martina Franca, una cittadina che si trova nel sud dell’Italia nella Regione Puglia. L'area, gestita dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Martina Franca (TA), include anche il Centro di Selezione Equestre dei Carabinieri dove vengono allevati ed addestrati i cavalli della razza murgese. La Riserva giace all'interno di un territorio dal pregevole valore storico, paesaggistico e naturalistico: il paesaggio rurale tipico della Murgia dei trulli. Negli ultimi anni in questa area naturale protetta c’è stata la ricolonizzazione da parte del lupo, scomparso ormai da diversi decenni.

 

 

 

Le Riserve Naturali Statali Casentinesi64291181_596647664189360_7008946014967037952_o_596647657522694.jpg

Le Riserve Naturali Biogenetiche Casentinesi di Badia Prataglia, Camaldoli, Campigna, Scodella e la Riserva Integrale di Sasso Fratino (prima riserva italiana insostituibile riferimento per la successiva strategia nazionale di conservazione delle aree protette), si estendono su 5300 ettari di territorio interamente boscato sul tratto di crinale appenninico Tosco-Romagnolo che dal Monte Falco si spinge fino alla Cima del Termine. Si tratta di una delle più grandi estensioni forestali dell’Europa Occidentale, cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Il paesaggio forestale è costituito da faggete, boschi misti a prevalenza di Abete bianco e Faggio e, alle quote inferiori, da boschi misti di latifoglie, si tratta di uno dei complessi forestali più ricchi di biodiversità. Le faggete vetuste di Sasso Fratino nel 2017 sono state riconosciute Patrimonio dell’Umanità UNESCO quale componente del sito seriale Ancient and Primeval Beech Forests of the Carpathians and other Regions of Europe.

 

 

 

 

 

 

 

Il territorio delle Riserve Naturali Statali in Abruzzo e Molise

Le aree protette gestite dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro si trovano tutte sugli Appennini Centrali, tra l’Abruzzo e il Molise, in un’area caratterizzata da imponenti catene montuose con un’altitudine compresa tra i 900 e i 2.500 m s.l.m. Lungo i pendii delle montagne e nelle vallate sono presenti foreste dominate dal faggio che, a causa della loro limitata accessibilità, rappresentano esempi unici di naturalità. Vi si trovano anche importanti habitat di alta quota ad elevatissima naturalità.

Le Riserve Naturali Orientate “Monte Velino”, “Feudo Intramonti”, “Colle di Licco”, “Quarto Santa Chiara” e “Pantaniello”, insieme alle Foreste Demaniali Statali di “Val Canneto”, “Valle Cupa” e “Feudo Carceri”, proteggono una superficie complessiva di circa 7.000 ettari. Sono tutte comprese nella Rete Natura 2000 dell’Unione Europea e, per la maggior parte, anche nei Parchi Nazionali d’Abruzzo, Lazio e Molise e della Majella e in quello Regionale del Sirente Velino.

E’ una vasta area che comprende ecosistemi, habitat e specie particolarmente integri e selvaggi, il cui livello di biodiversità è per molti versi unico. Vi sono presenti importanti habitat e specie vegetali ed animali protetti a livello europeo, anche in modo prioritario, dalla Direttiva Habitat.

 

Durante le attività di monitoraggio i volontari alloggeranno presso foresterie dei Carabinieri forestali. Tutte le strutture dedicate all’alloggio dei volontari sono dotate di posti letto, bagni, una sala comune per attività di lavoro in gruppo e conviviali, una sala mensa e collegamento Internet.

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